I minerali della Tuscia

La Tuscia è formata da due principali zone geologiche: la vulcanica e la sedimentaria. La zona sedimentaria offre poche specie mineralogiche, soprattutto calciti e gessi in piccola quantità e massivi, mentre quella vulcanica è un vero museo di minerali di terre rare, radioattivi o che sono stati trovati solo esclusivamente in queste parti.


Le sanidiniti vicane e gli altri proietti

Sanidinite ritrovata incastonata in un muretto a secco a Tre Croci, frazione di Vetralla
Sanidinite ritrovata incastonata in un muretto a secco a Tre Croci, frazione di Vetralla

Le "sanidiniti" sono rocce metamorfico-vulcaniche

abbastanza rare in natura che si formano solo in presenza di particolari fattori. Si formano con l'esposizione di rocce preesistenti in un sito vulcanico con un'altissima temperatura (maggiore di 800°C), ricristallizzando la roccia e formando il sanidino, un minerale silicato di cui ne è componente principale. Sono formate per lo più da questo minerale e da miche, infatti queste rocce sono simili alla struttura del granito.

Nei vacuoli e nelle crepe di queste particolari pietre possono trovarsi dei minerali perfettamente cristallizzati, molti dei quali rari, come l'hellandite-Ce, la vicanite, la piergorite. Tutti questi minerali (molti dei quali silicati o ossidi) sono ritrovati in minuscoli cristalli che raramente superano il millimetro, e per vederli serve quindi un microscopio.

Io personalmente ho cercato queste rocce nelle campagne di Vetralla e Tre Croci, e la ricerca ha portato qualche frutto, tuttavia sono molto rare da trovare.


Caolinizzazione a Santa Severa

 

 

A Santa Severa, un paese più a sud di Santa Marinella, affiora un domo lavico appartenente al complesso vulcanico tolfetano; questa collinetta spicca sull'ambiente intorno per il colore giallo acceso, l'altezza non indifferente e la vegetazione molto rada.

Questa massa rocciosa è stata sottoposta a un fenomeno di autometasomatizzazione: un processo metamorfico per il quale un fluido idrotermale agisce come scambiatore di ioni modificando chimicamente la roccia interessata, formando minerali come la montmorillonite e la caolinite, componenti della roccia chiamata caolino.

Entra in questa sezione per consultare le foto e i dettagli su questo processo metamorfico poco presente sul territorio della Tuscia.


I metamorfismi del parco Marturanum

Vicino a Villa San Giovanni in Tuscia c'è una delle entrate al parco suburbano Marturanum: un ambiente fantastico, che si addentra nelle valli e nei boschi in mezzo a natura incontaminata e resti di tombe etrusche scavate nel tufo.

Qui si può capire molto bene come le colate piroclastiche e le lave del vulcano vicano abbiano ricoperto la zona, che poi sarebbero diventate potenti banchi di tufo rosso a scoria nera nel quale gli etruschi avrebbero scavato i loro monumenti funebri. Sotto la copertura vulcanica è presente la piattaforma carbonatica che già esisteva al tempo dell'eruzione, e che oggi affiora in molte parti del parco. Entrando da San Giovanni, si arriva a un tratto di strada (vedi mappa interna alla sezione) dove sui lati ci sono rocce "piegate" da enormi deformazioni: sono rocce metamorfiche, principalmente colpite da metamorfismo "di contatto" ma anche "di seppellimento".

In queste rocce "cotte" dal vulcanismo del Vico e compresse dagli enormi pesi che si sono depositati al di sopra di esse, si possono trovare modeste mineralizzazioni, soprattutto di calcite, che con i suoi cristalli scalenoedrici ricopre crepe e fratture tra gli strati della roccia, ma anche di dendriti formati da ossidi di ferro e manganese, inoltre le rocce sottoposte a calori così forti si sono alterate e hanno assunto colori particolari, dal grigio originario si è passati a rosso, giallo, ocra, blu, nero.


Quarzi dal monte Argentario

Quarzo ialino geminato in compenetrazione, Argentario, 6-7 mm
Quarzo ialino geminato in compenetrazione, Argentario, 6-7 mm

Il monte Argentario è un ambiente geologico molto vario: si passa dai grossi strati di quarzite e "anagenite" ai calcari cavernosi, ricchi di cristalli, fino alle mineralizzazioni metallifere di rame, ferro, manganese.

La zona che ho esplorato, cioè il tratto di costa sud orientale che va circa da Porto Ercole fino alla punta più a sud del promontorio, comprende enormi costoni di roccia a strapiombo nel mare con qualche spiaggetta sassosa che le interrompe: un ambiente suggestivo per fare scampagnate, arrampicate o godersi lo splendido mare.

E' qui che ho trovato questi splendidi cristalli di quarzo ialino alcuni molto limpidi, insieme a sporadici granati, croste di ossidi vari e noduli forse metallici.

Non è difficile trovarli, fanno capolino in superficie e non c'è bisogno di mettersi a martellare tutta la scogliera (che sconsiglio, sia per sicurezza che per conservazione dell'ambiente!)


Altri minerali dalla Tuscia

 

 

In questa sezione presento i minerali che ho trovato in giro per questo bellissimo territorio, corredati da descrizione e luogo di ritrovamento, oltre ad informazioni scientifiche a riguardo.

 

Troviamo l'augite in molti posti, tra cui sciolta in cristalli nel terreno o inglobata in tufi o trachiti; la leucite si trova in molti luoghi dove forma interi banchi; la calcite è onnipresente dove c'è il basamento sedimentario sottostante alle rocce magmatiche; il quarzo è poco diffuso a livello cristallino ma è presente sotto forma di quarzite. Poi abbiamo sanidini, molto frequenti nelle trachiti e nelle scorie del tufo, molti feldspati alcalini potassici e sodici, gessi, ossidi che formano forme arborescenti..