Famiglia DRILLIIDAE


Riconoscere le conchiglie della famiglia Drilliidae

 

Le Drilliidae sono gasteropodi dalla forma fusiforme, allungata, molto slanciata. Sono una di quelle famiglie derivate dalla divisione della vecchia famiglia Turridae; nell'atlante "Actes de la Societèe linneenne" vol 83, dove si descrivono le Drilliidae del Miocene francese, queste sono raggruppate dentro la famiglia Pleurotomidae insieme alle attuali Clavatulidae, Borsoniidae e Mangeliidae, che nell'atlante risultano come sottofamiglie. Oggi sono tutte famiglie indipendenti, separate tra di loro da caratteri morfologici come l'opercolo e le strutture della columella ma soprattutto per motivi di filogenetica1. Comunque le Drilliidae vengono separate dalle altre famiglie per la conformazione dell'opercolo e della radula2.

I generi indicati nell'atlante che oggi appartengono alla famiglia Drilliidae sono Drillia e Cymatosyrinx (nell'atlante sono sottogeneri); quelli indicati nella sottofamiglia Pleurotominae sono Pleurotoma, Hemipleurotoma, Crassispira, Bela, Haedropleura, Bathytoma e altre che qui non ci interessano.

Questi due sottogeneri hanno la seguente chiave di classificazione:

- Genere Drillia: conchiglia turriculata, canale sifonale corto e allargato; labbro subvaricoso, seno anale vicino alla sutura.

  - Sottogenere Drillia: protoconca conoide a nucleo ottuso; giri ornati da coste assiali o da noduli obliqui separati da un cordone bordante la sutura scanalato ai lati; apertura boccale ovaloide allungata, dal canale sifonale ben largo e corto. Labbro poco arcuato ispessito dall'ultima costa, liscio all'interno, tagliato superiormente da un seno anale molto vicino alla sutura, non molto profondo; bordo columellare spesso e stretto. Una specie nel Miocene aquitano.

  - Sottogenere Crassispira (oggi genere inserito nella famiglia Pseudomelatomidae): come Drillia ma con protoconca più ottusa, apertura a bordi subparalleli terminante con un canale sifonale molto corto e allargato. Numerose specie presenti nell'Aquitania.

  - Sottogenere Cymatosyrinx: conchiglie di piccola taglia differenti da Drillia per il canale sifonale più breve e da Crassispira per la protoconca meno ottusa, da entrambi i generi per avere il seno anale attaccato alla sutura e per la decorazione composta da costole arcuate, nodulose sull'angolo mediano e ogni tanto obsolete. 5 specie nell'Aquitania.

Questa distinzione ovviamente oggi non è più accettata, sia per la ridistribuzione dei generi (che sull'atlante sono sottogeneri) che per eventuali revisioni interne ai vari generi; io per ora classifico i miei esemplari in base all'atlante dal quale ho estratto queste informazioni, in attesa di avere tra le mani qualche revisione da poter applicare a questi esemplari.

Per classificare le Drillidae ho utilizzato "Actes de la societèe linneenne" volumi 83 e 84.



Daphnella sp.

 

Questa piccola conchiglia (circa 8 mm) mi ha dato filo da torcere per diversi giorni, e ancora non sono riuscito ad arrivare alla corretta classificazione. E' composta da 8 giri dei quali 3 sono di potoconca, liscia; i giri postembrionali sono separati da suture strette e ornati da coste assiali nodulose e strutture cancellate. Nella parte anteriore del giro si nota il primo filetto spirale di noduli molto poco sporgenti e definiti, che bordano la parte inferiore della sutura; procedendo verso la zona mediana si trovano le coste assiali più importanti, ben sporgenti e arrotondate, non spinose, somiglianti a noduli, separate da zone più larghe della loro larghezza; sotto questa struttura, procedendo verso la parte posteriore del giro, si nota una parte piana precedente alla sutura che ospita due filetti spirali che si concatenano con altre righe assiali formando una struttura cancellata, fino ad arrivare alla sutura inferiore. L'ultimo giro è circa la metà dell'altezza totale del mollusco; i noduli assiali principali formano la massima larghezza del giro e si arrestano appena comincia il collo, il quale scende in modo pressochè rettilineo fino alla base. Tutta la superficie dell' ultimo giro è finemente cancellata e attraversata anche da strie di accrescimento.

L'apertura è ovoide, larga, sfociante in un canale sifonale corto e largo; il seno anale è vicino alla sutura, poco profondo, triangolare arrotondato. Il labbro non è varicoso ed è dentellato all'interno. La columella è sinuosa, il callo è abbastanza esteso e si affievolisce gradualmente.

Il genere che rappresenta di più questo esemplare è Daphnella: la sua diagnosi è dimensioni piccole, superficie finemente cancellata, forma turriculata fusoide e labbro non varicoso. E' indicato anche che il labbro è liscio all'interno; l'unico genere in cui sono segnalati dentelli interni è Bathytoma, che è assolutamente diverso sia come forma che come decorazione. Non mi resta quindi che assegnare il solo genere, anche esso con un relativo dubbio. Purtroppo le descrizioni delle varie specie sull'atlante di Cossmann & Peyrot sono spesso un po ambigue, nel senso che traducendoli molte parole possono avere significati discordanti da quello che l'autore intendeva dire; è anche vero che le illustrazioni sui PDF sono spesso sbiadite e illeggibili, soprattutto per le conchiglie piccole che hanno addirittura i bordi e la decorazione molto confusi. Tutte queste problematiche (incluso il grande numero di specie in questi generi) non mi permettono per ora di risalire alla corretta identificazione di questa specie.



Drillia obeliscus

 

Drillia obeliscus è forse la rappresentante di questo genere più facile da classificare. Ha una forma ben slanciata e aguzza, con angolo apicale di 25°, giri convessi separati da strette suture sulle quali corre un inconfondibile cordone relativamente spesso. Le dimensioni sono medie, 40 mm riportati nell'atlante, mentre il mio esemplare più grande raggiunge i 15 mm.

I giri sono in totale 11 o 12; i primi tre, lisci e convessi, costituiscono la protoconca mammillata; i seguenti sono leggermente convessi, attraversati trasversalmente da coste assiali che non hanno continuità tra un giro e l'altro. Questa discontinuità è dovuta alla stretta sutura e al cordone suturale che separa i giri, il quale risulta molto ben visibile e di un'entità tale da interrompere il disegno generato dalle coste assiali. Tutti i giri di teleoconca, compreso l'ultimo, sono ornati allo stesso modo. Dai giri mediani in poi insistono anche diversi filetti spirali molto blandi, ben visibili solo sull'ultimo giro, spaziati uniformemente l'uno dall'altro.

Nell'ultimo giro le coste assiali terminano in prossimità del collo, abbastanza stretto e attraversato marcatamente dai filetti spirali. L'apertura è allungata, subquadrangolare, sfociante in un canale sifonale non troppo corto e ben largo. Il labbro è leggermente inspessito, arcuato, liscio all'interno e solcato verso la sutura da un seno anale abbastanza profondo a forma di "V" smussata. La columella è leggermente sinuosa, il callo columellare è definito e non molto ampio.

Di facile determinazione, si potrebbe confondere a mio parere con Drillia bellardii che però è più piccola, ha cordoni suturali più stretti e aguzzi e coste assiali meno numerose; con Drillia neuvillei, che però possiede un ultimo giro che occupa circa metà della lunghezza (di meno nella specie qui descritta) e il cordone di sutura è meno spesso; con Drillia spinifera, che però ha una costolatura differente (le coste assiali insistono solo sulla parte anteriore del giro)ha meno giri; infine con Drillia terebra, che possiede però una filettatura spirale più accentuata composta 3 righe sui primi giri e 4-5 sui giri successivi a quelli mediani, oltre ad essere più piccola e ad avere un collo più corto.

Questa specie è segnalata nel Tortoniano e nel Serravalliano.