Famiglia BALANIDAE


Riconoscere le specie della famiglia Balanidae

 

I balani, detti "denti di cane" nel linguaggio popolare, sono Cirripedi formati da una serie di piastre (generalmente 6) fissate tra di loro, quattro placche opercolari (tergum e scutum, accoppiati) e una base (o piede) che aderisce al substrato: sono infatti tutti organismi sessili. Si possono trovare attaccati a scogli, altri molluschi, scafi e moli e addirittura alle balene. In forma fossile sono abbastanza comuni, tipici delle antiche zone di costa: sono infatti degli indicatori paleoambientali, dato che colonizzano maggiormente i primi metri di profondità e le scogliere fino alla zona degli spruzzi. A Tarquinia la linea di costa pliocenica è riconoscibile grazie alla presenza di grossi balani e ostriche molto pesanti e sviluppate: un ambiente quindi ad alta energia.

Per quanto riguarda il riconoscimento delle varie specie, non ho ancora trovato molte pubblicazioni che trattano di questa famiglia: l'unica (LINK) tratta dei balani pliocenici ritrovati in Gran Bretagna, descritti solo da testi, senza immagini; mi sono dovuto quindi affidare al solo riscontro fotografico, sapendo che i balani più comuni del Pliocene italiano sono: Balanus tintinnabulum, Balanus perforatus e Balanus concavus.


Balanus concavus? Sasso Marconi (BO)
Balanus concavus? Sasso Marconi (BO)

Balanus cfr. concavus

 

Non avendo trovato pubblicazioni contenenti chiavi di classificazione di questi cirripedi fossili, mi sono attestato unicamente sul riscontro fotografico: sembra infatti che questo piccolo balano alto 1 cm sia affine a Balanus concavus, uno delle tre specie di balani più comuni in Italia. Non ho altre informazioni purtroppo su questa specie; il mio esemplare presenta quattro piastre a forma triangolare, formate da una parte principale e aree laterali che nel documento linkato nell'introduzione vengono chiamati "radii" e "alae". Queste placche sono rigate da disegni convergenti verso il foro boccale, più o meno lineari. Il sedimento interno non permette di verificare la presenza del tergum e dello scutum.

Questo balano è stato trovato in uno strato sabbioso e arenaceo a Sasso Marconi (BO), insieme a molte specie di ambiente schiettamente sabbioso come Glycymeris, Loripes, Corbula: questo esemplare si è attaccato a un guscio di quello che sembra un Nassarius serratus, poi staccatosi grazie alla distruzione del substrato e depositato sul fondo sabbioso dove è morto e si è sedimentato.