Famiglia TURBINIDAE


Riconoscere le conchiglie della famiglia Turbinidae

 

I Turbinidae sono gasteropodi dalla forma a trottola. Questa famiglia comprende conchiglie dalle dimensioni microscopiche (Skenea, Dikoleps, Lissotesta), medie (Homalopoma) e grandi (Bolma), tutte accomunate dai caratteristici opercoli calcarei, particolarità che distingue questi molluschi dai simili Trochidae, che hanno invece opercolo corneo.

A livello fossilifero nella Tuscia questa famiglia l'ho personalmente trovata solo nei calcari di Sant'Agostino, anche se in quantità industriali (come i numerosi ed enormi gusci di Bolma rugosa o i piccoli ma frequenti Homalopoma sanguineum); negli altri posti non mi è ancora capitato di trovarli.


Bolma rugosa, Sant'Agostino (Civitavecchia, RM): notare un Clanculus corallinus incastonato nella bocca
Bolma rugosa, Sant'Agostino (Civitavecchia, RM): notare un Clanculus corallinus incastonato nella bocca
Bolma rugosa, Sant'Agostino (Civitavecchia, RM)
Bolma rugosa, Sant'Agostino (Civitavecchia, RM)
Opercolo di Bolma rugosa, Sant'Agostino (Civitavecchia, RM)
Opercolo di Bolma rugosa, Sant'Agostino (Civitavecchia, RM)

Bolma rugosa

 

Bolma rugosa (prima Astrea rugosa) è un bellissimo gasteropode, spesso di grande dimensione, appartenente alla famiglia Turbinidae. Ho rinvenuto questa specie unicamente nei calcari a panchina della spiaggia di Sant'Agostino, in quantità molto rilevanti, insieme ai loro caratteristici opercoli calcarei, visibili in alcune foto. Si sono conservate molto bene, sia per l'età delle rocce interessate (circa 150.000 anni) sia per la compattezza e la robustezza del mollusco.

Si rinvengono in associazione a Barbatia barbata, Conus, Columbella, Haliotis tuberculata lamellosa, una miriade di Esacoralli (Cladocora) e altri piccoli bivalvi e gasteropodi. Per la sua dimensione e la particolare decorazione del guscio, B. rugosa è facilmente riconoscibile e classificabile. Nessun altra conchiglia ha le dimensioni e le costolature tipiche di questa specie.

Bolma rugosa è grande, massiccia, compatta e col guscio spesso; la decorazione è variabile, ma ci sono sempre grosse coste assiali che solcano trasversalmente i giri; a volte sono presenti dei tubercoli lunghi e stretti che partono dalla spalla di ogni giro e si protraggono verso l'esterno radialmente: da qui il nome Astrea, appunto simile a una stella. Nella grande bocca rotonda e madreperlacea risiede l'opercolo calcareo chiamato da chi lo trova sulla spiaggia "occhio di Santa Lucia". La base non presenta ombelico; inoltre è ornata da 4-5 cordoni spirali non tubercolati o perlinati, solcati da linee trasversali che danno un aspetto zigrinato: queste linee spirali e le trasversali secondarie ornano, oltre che la base, anche tutto il resto del corpo.

Anche questa specie vive nel Mediterraneo odierno, sono comuni esemplari di grosse dimensioni (dai 60-70 mm in su). Potete vederne una odierna nella sezione "conchiglie del Mediterraneo".


Homalopoma sanguineum, Sant'Agostino (Civitavecchia, RM)
Homalopoma sanguineum, Sant'Agostino (Civitavecchia, RM)
Homalopoma sanguineum, Sant'Agostino (Civitavecchia, RM)
Homalopoma sanguineum, Sant'Agostino (Civitavecchia, RM)

Homalopoma sanguineum

 

Piccolo Turbinidae caratterizzato da una scultura di sole linee spirali, molto morbide ma ben marcate e profonde, lisce, continue e regolari. La forma è conica poco slanciata; non è presente ombelico e la bocca rotonda non ha denti o pliche columellari.

Dalla dimensione e dal colore si potrebbe scambiare con Clanculus corallinus: i miei primi ritrovamenti di questo Turbinidae sono stati ingannati infatti dalla grande quantità di C. corallinus, attribuiti "frettolosamente" a questa specie; dopo averli guardati ho notato che la costolatura è completamente differente.

Si trova frequentemente a Sant'Agostino, quasi sempre in compagnia di grosse Bolma rugosa o addirittura dentro le loro bocche.