Famiglia Veneridae


Riconoscere le conchiglie della famiglia Veneridae

 

Questa è una famiglia che ingloba moltissime specie comuni e commestibili del Mediterraneo: per citarne alcune, la vongola Chamelea gallina, la vongola verace Tapes decussatus, il fasolaro Callista chione...

Si caratterizzano dalla cerniera, che è di tipo eterodonte; dalla fattura della conchiglia, finemente rifinita e decorata; la forma che è molto variabile, da tonda a allungata; una grande lunula (la fossa che divide gli umboni delle due valve quando attaccate, dove risiede il legamento) e alcuni particolari del seno palleale.

Nel Mediterraneo si contano 20 specie suddivise in 13 generi: i più comuni sono Venus, Chamelea, Callista, Dosinia, Tapes, Paphia.



Clausinella fasciata

 

Piccolo Veneridae inconfondibile per le sue strane costole concentriche, che sono poche, larghe e spesse e scavano grossi solchi intercostali. Per il resto ha la classica forma delle conchiglie della famiglia: triangolare, col bordo ventrale rotondo, umbone a punta, impronte muscolari e seno palleale ben visibili.

Il colore è chiaro, l'umbone può essere più scuro. Tipicamente è color crema, giallo od ocra chiaro. E' un mollusco abbastanza comune.


Irus irus, Santa Severa
Irus irus, Santa Severa

Irus irus

 

Questo bivalve è caratteristico e particolare. Presenta una forma che va dal rettangolare al quasi rotondo e presenta visibili costole concentriche fogliacee e lamellose, molto sviluppate e varie.

Ho trovato il primo esemplare in una cavità di uno scoglio. Appartiene alla famiglia Veneridae ed è abbastanza comune.


Venus verrucosa, litorale romagnolo
Venus verrucosa, litorale romagnolo

Venus verrucosa

 

Conchiglia appartenente alla famiglia Veneridae, con la forma tipica delle "vongole". Denti della cerniera particolari (vedi foto 1), forma da tonda a ovale, umbone poco sporgente. Nell'esterno la conchiglia presenta molte costole concentriche, a volte lamellose (che sembrano lamelle), spesso corrugate nei lati.

 

Si confonde con Venus nux: quest'ultima ha però costole molto più fitte, mantenendo la stessa forma.

Si confonde con Venus casina: ha cordoni più angolosi e irregolari di Venus lamellosa, spesso crestati.

 

Questo bivalve è comunissimo nelle spiagge sabbiose, abbandonata sul bagnasciuga, oppure in immersione dove a volte si trova morta ma ancora con le due valve unite. Quando spiaggiata è però spesso erosa e colonizzata da organismi incrostanti.



Venus nux

 

Questo veneride è molto simile a Venus lamellosa ma ha costole più fitte, sottili e regolari di quest'ultima, inoltre non ha (o comunque poco sviluppate) le lamelle sporgenti che formano strutture a lamella o a paletta.

Noto anche che il profilo è leggermente più angoloso della specie citata per confronto, mentre la cerniera rimane uguale. Anche la colorazione non varia, sempre di un colore ocra, biancastro o marroncino giallastro. L'umbone è molto particolare e mantiene la costolatura concentrica fino all'incontro con l'area ligamentare.

Si trova, come le altre Venus, in fondi sabbiosi o arenata sulla battigia insieme a molte altre specie sabbioso-limose.


Callista chione di 73,5 mm, litorale romagnolo.
Callista chione di 73,5 mm, litorale romagnolo.
Callista chione, litorale romagnolo
Callista chione, litorale romagnolo

Callista chione

 

Questa conchiglia è abbastanza comune nelle coste sabbiose, dove si ritrova spiaggiata. E' un mollusco che può raggiungere grosse dimensioni, possiedo una valva che misura 73 mm.

Robusta e compatta, C. chione si presenta liscia, ornata da disegni a coste radiali e concentriche di colori più scuri dello sfondo che di solito è ocra chiaro. Il pattern può essere variabile, da disegni solo concentrici o radiali a un colore quasi uniforme sul bruno, ocra o rossiccio.

Ha un grosso umbone, non centrato, che ospita una cerniera eterodonte con due grossi denti cardinali. L'interno è liscio e le impronte muscolari sono abbastanza piccole, confinate agli estremi della valva. Margine della valva completamente liscio e regolare.

Detto "fasolaro", è di facile ritrovamento anche nei mercati ittici essendo un mollusco commestibile.



Paphia aurea

 

Bivalve dalla conchiglia robusta e compatta, P. aurea è relativamente comune nei fondali sabbiosi o arenata sulle spiagge, così come nelle lagune. E' liscia al tatto ma presenta fitte costoline concentriche che solcano la superficie esterna della valva, la quale è ornata da una grande varietà di disegni fiammati, pezzati, bicromatici o con bande concentriche di colori differenti. L'umbone è rivolto verso la parte anteriore (cioè al lato della valva più corto), è leggermente appuntito ed ospita i piccoli dentini della cerniera.

Caratteristica di questa conchiglia è l'avere l'interno colorato di un giallo oro più o meno spiccato. Nell'esemplare in foto, raccolto nel promontorio dell'Argentario, questo colore non è molto accentuato e solo modificando l'immagine si è potuto apprezzare questo pigmento.

Si confonde con due congeneri, P. rhomboides e P. lucens, e riconoscerle non è sempre facile:

- P. aurea si distingue da P. lucens perchè nella prima le strie di accrescimento sono fini ma ben visibili e conferiscono alla conchiglia una certa opacità, mentre nell'ultima le costoline sono così fini e vicine da non essere facilmente visibili e rendono la superficie della conchiglia molto lucida e liscia.

- P. aurea si distingue da P. rhomboides per la forma: più quadrangolare in quest'ultima (linea dorsale più rettilinea, angoli tra le basi e i lati più definiti), più arrotondata nella prima.



Tapes philippinarum

 

Questo bivalve è ornato da fitte linee concentriche e radiali che si incrociano creando una scultura finemente quadrettata. Ha una forma ovale, compatta e robusta, abbastanza slanciata e formante angoli arrotondati e dolci tra i vali lati della valva. E' tipica dell'indo-pacifico ed è stata introdotta in Italia per sostituire la vongola verace, Tapes decussatus, alla quale è molto simile.

Si distingue dalla questa sua congenere principalmente per:

- i canali sifonali (separati dalla base in T. decussatus e uniti fino alla fine in T. philippinarum), questo però è osservabile solo in presenza delle parti molli;

- la forma, più slanciata in T. decussatus e più tozza e quadrangolare in T. philippinarum

gli angoli dei lati della valva, che formano un contorno molto morbido e arrotondato in T. decussatus e uno angoloso ed eterogeneo in T. philippinarum

- i colori: T. decussatus ha colori meno variabili, sempre in tinta ocra, gialla o bruna con macchioline rade mentre T. philippinarum è molto più colorata e presenta più tipologie di livree.

- la scultura: più fine, ordinata ed omogenea nei vari punti della conchiglia di T. decussatus e più disordinata, eterogenea e distorta su T. philippinarum.

Questa conchiglia si trova spesso spiaggiata sui litorali sabbiosi, dove vive. Sta piano piano soppiantando la simile Tapes decussatus, quest'ultima autoctona del Mediterraneo e che diventa sempre meno diffusa.



Chamelea gallina

 

Conchiglia comunissima e conosciuta da tutti con il nome di "vongola", Chamalea gallina è un bivalve di medie dimensioni abitante delle coste sabbiose, commestibile, ornato da linee concentriche disordinate e disegni variabili dalle fiamme alle bande.

Ha una forma rotonda-triangolare, non troppo depressa e con un umbone abbastanza sporgente e grosso rispetto al corpo della conchiglia, e non è centrato ma rivolto anteriormente. La conchiglia è rigata, mai liscia, e le costole concentriche sono ben evidenziate e sviluppate: esse possono essere regolari e ordinate (foto principale) o di spessore variabile, irregolari, interrotte o sdoppiate.

L'interno della conchiglia evidenzia abbastanza bene le impronte muscolari e il seno palleale, i quali sono a volte coperti da una grande macchia violacea. Il bordo interno della valva è dentellato.

Si confonde con la congenere Chamalea striatula che però ha delle costole più fini e abita il Mediterraneo occidentale (Spagna, Marocco). Trovando Chamalea gallina in Italia non ci sono dubbi riguardo la classificazione. Si confonde anche con gli esemplari giovanili di Venus lamellosa, che però presentano anche da piccoli la loro caratteristica costolatura lamellosa che sporge in un lato della valva con piccoli dentelli, cosa che la vongola non ha.

Inutile citare la commestibilità di questo mollusco e la sua onnipresenza nei mercati ittici, allo stato naturale è molto comune e vive pressochè in ogni tratto di costa sabbiosa.



Dosinia lupinus

 

Conchiglia rotonda, finemente rigata da costoline concentriche. La forma è molto vicino a un cerchio: l'unica parte che sporge è l'umbone, che forma oltretutto una piccola lunula che interrompe il perimetro della figura geometrica. E' abbastanza gibbosa, non piatta come i Lucinidae (si potrebbe confondere con Loripes se non fosse per la cerniera tipica dei Veneridae) ma nemmeno alta come le altre conchiglie della famiglia.

Il rigaggio concentrico è abbastanza marcato, al tatto la conchiglia è ruvida e presenta della bande concentriche più vistose e scure. L'interno è liscio e lucido.