Famiglia CORALLINACEAE


Riconoscere le alghe Corallinaceae

 

Questa famiglia di alghe rosse raggruppa piante incrostanti o erette che prosperano negli oceani dal Siluriano (420 milioni di anni fa) fino ai giorni nostri, dove sono cosmopolite e sono una parte fondamentale dell'ecosistema della scogliera sommersa, in quanto organismi biocostruttori. In effetti, anche immergendosi nel nostro Mediterraneo, anche qui nei litorali della Tuscia, si può notare come queste croste bianche, rosa o rosse hanno colonizzato e costruito la maggior parte della superficie dei massi sommersi insieme a molluschi come ostriche, serpulidi, briozoi, spugne, coralli o altre alghe.

Qui nel Pliocene di Tarquinia non è raro trovare ammassi di Lithothamnium incastonati nel calcare; a Sant'Agostino diventa un incontro frequentissimo e addirittura alcuni massi sono interamente rivestiti da queste alghe, che donano un aspetto concrezionato alla roccia.

La specie più comune è Lithothamnium calcareum, presente anche oggi nel nostro mare: tuttavia l'identificazione delle varie specie è possibile solo esaminando al microscopio le piccole strutture presenti sulla superficie dell'alga: infatti la stessa specie può svilupparsi massiccia, ramificata o appiattita, e la forma in questo modo diventa una caratteristica inutile per la classificazione.


Lithothamnium sp., Macchia della Turchina
Lithothamnium sp., Macchia della Turchina

Lithothamnium sp.

 

L'alga rossa calcarea Lithothamnium è uno dei componenti principali delle scogliere biocostruite: infatti, depositando carbonato di calcio acquisito dall'acqua per costruirsi la propria struttura corporea, contribuisce alla formazione di barriere coralline e scogliere subacquee dove trovano l'habitat ideale moltissime altre specie di esseri viventi, sia sessili che nuotatori, gregari o solitari.

Oggi la si può incontrare con facilità nei litorali rocciosi, dove si trovano i tipici ammassi rotondeggianti biancastri spiaggiati dalla forma irregolare e ramificata; la si osserva anche nei calcari e nelle argille plio-pleistoceniche della zona, dove talvolta forma grandi distese come a Sant'Agostino: qui è possibile trovare massi quasi completamente ricoperti da queste alghe, che inglobano anche altri resti organici fossili come gusci di molluschi o anche sassolini vari.

Ho letto su vari documenti sul web che esistono varie specie di queste alghe nel Mediterraneo, prima di tutte Lithothamnium calcareum, la più famosa e frequente; seguono L. coralloides e L. minervae anche se non ho molte informazioni su di esse. Per differenziare le varie specie occorre osservare la microstruttura del corpo, formato da minuscoli disegni e cavità.