Famiglia ANOMIIDAE


Riconoscere le conchiglie della famiglia Anomiidae

 

Le "ostriche cipolline" sono conchiglie bivalvi molto comuni nel Mediterraneo attuale: sottili, fragili e appiattite, vivono ancorate a substrati come massi o altre conchiglie, sono quindi sessili; il loro peduncolo fuoriesce da un foro posto sulla valva inferiore. La forma delle loro conchiglie è rotonda irregolare, alcune specie hanno coste assiali altre solo di accrescimento; inoltre la forma di questi bivalvi varia a seconda dell'ambiente nel quale si insediano, infatti esistono varietà di mare calmo e altre di acque agitate.

Le due specie attualmente presenti nel Mediterraneo (e penso anche a livello fossilifero) sono Pododesmus patelliformis e Anomia ephippium. Ci sono anche altre specie del genere Pododesmus, ma sono più rare e non ne ho sentito mai parlare in ambito fossilifero.

I due generi si distinguono non dalla forma e dalla costolatura, che essendo variabile può confondersi, ma dall'attaccatura dei muscoli all'interno della valva superiore: sotto l'umbone si trova infatti un'area subrettangolare contenente queste impronte, che sono tre (una grande, due piccole) in Anomia e due (una piccola, una grande) in Pododesmus. Questo è, secondo me, l'unico carattere assolutamente certo per distinguere questi due generi che hanno caratteristiche che spesso si mischiano.

A livello fossilifero ho trovato un solo esemplare nelle sabbie finissime di Tarquinia, in un affioramento ad echinodermi e pettini: non avendole trovate da nessun'altra parte, penso che siano bivalvi non adatti alla conservazione, e che quindi si rompano subito dopo la deposizione; tuttavia sono ritrovabili nelle argille, che sono molto fini e di deposizione tranquilla, o nelle sabbie prima citate, molto fini anche esse.

Questo LINK parla diffusamente dei generi Anomia e Pododesmus in Mediterraneo, e queste considerazioni sono valide anche per gli esemplari fossili.


Anomia ephippium, sabbie di Tarquinia (VT)
Anomia ephippium, sabbie di Tarquinia (VT)

Anomia ephippium

 

Anomia ephippium è un bivalve dalla forma rotondeggiante irregolare ma molto variabile: può infatti essere appiattita come molto gibbosa, sottilissima oppure ben calcificata. La conformazione di questo mollusco dipende dall'ambiente in cui vive o ha vissuto: se si tratta di lagune o tratti di mare molto calmi, così come bocche di altri gasteropodi o anfratti nascosti nella roccia, prenderà una forma molto appiattita, sottile e che ricalca la forma del substrato; si parlerà di Anomia ephippium var. membranacea. Se invece il bivalve è cresciuto in ambienti più movimentati come ad esempio le scogliere, il suo nicchio avrà una forma più irregolare, increspata, digitata e ispessita, questo per aumentare la fluidodinamicità e per resistere agli stress come correnti, spruzzi o detriti: siamo davanti quindi a Anomia ephippium var. aspera.

Secondo me l'esemplare in foto, proveniente dalle sabbie gialle a echinodermi di Tarquinia, è una A. ephippium var. aspera: è infatti gibbosa, ruvida, irregolare e ha uno spessore non indifferente. Dubito che un A. ephippium var. membranacea riesca a fossilizzarsi bene soprattutto nelle calcareniti e nelle sabbie di Tarquinia; sono però note molte località italiane (principalmente da affioramenti argillosi) in cui è stata ritrovata anche questa varietà più fragile.

Riconoscere Anomia ephippium dai simili Pododesmus è facile se si ha a disposizione l'interno della valva e l'area di attaccatura dei muscoli: come detto nell'introduzione a inizio pagina, il genere Pododesmus possiede solo due sedi per questi muscoli, una piccola e una grande sotto l'umbone, mentre il genere Anomia ne possiede tre, due piccole e una grande. Nell'esemplare in foto, anche se non rende l'immagine, si vedono le tre attaccature muscolari nell'area centrale più chiara: posso dire con assoluta certezza che si tratta quindi di questa specie. Altri caratteri discriminanti sono la costolatura, che su Pododesmus è composta da confuse coste radiali ben marcate e abbastanza fitte, ma come detto prima la variabilità delle specie (e nel caso dei fossili, l'erosione) potrebbe portare a confusioni.