Famiglia DONACIDAE


Riconoscere le conchiglie della famiglia Donacidae

Distinzione delle Donacidae mioceniche francesi in base alla cerniera
Distinzione delle Donacidae mioceniche francesi in base alla cerniera

Le Donacidae, chiamate comunemente "telline" (da non confondersi con la famiglia Tellinidae) sono bivalvi di dimensione medio-piccola, filtratori, che vivono seppelliti nei fondali sabbiosi e sono in grado di balzare e "cavalcare le onde" con il loro piede1. Sono molto importanti per l'ecosistema della costa per le loro abitudini alimentarie da filtratori, e purtroppo sono minacciate da inquinamento, dighe, controllo dell'erosione e altre opere umane. Sono anche commestibili (buonissimi gli spaghetti).

Sull'atlante di Peyrot leggo che le Donacidae e le Tellinidae vengono separate perchè hanno una conformazione dell'apparato branchiale totalmente diversa, anche se hanno habitat e forma molto simili.

La conformazione della conchiglia è equivalve ma inequilaterale con un lobo più allungato dell'altro con l'umbone non centrato; sono lisce o possiedono debolissime costole concentriche o radiali che a volte si intrecciano formando una retinatura. All'interno della conchiglia è presente spesso una fine dentatura che serve a serrare meglio le due valve. Il colore è abbastanza vario e cangiante, con livree composte da un colore uniforme verde, bianco, giallo o rossiccio e hanno spesso l'interno viola.

Si trovano spessissimo spiaggiate nel Mediterraneo e sono soggette alla divisione delle valve molto prima degli altri bivalvi data la debolezza del legamento. A livello fossilifero non sono molto comuni, forse per la grande fragilità dei loro gusci; si trovano perlopiù nelle argille, dove il sedimento molto fine permette la conservazione dei loro sottili nicchi.

 

Nel Miocene francese sono presenti, secondo l'atlante "Actes de la societèe linneenne" vol. 64, due sottogeneri che raccolgono soltanto tre specie: infatti quelli che vengono indicati come sottogenere Donax (comprendente l'attuale Donax trunculus) e sottogenere Liodonax non sembrerebbero essere presenti in questo periodo e in questo luogo (Liodonax è relativo all'Eocene). Con così poche specie la classificazione è a dir poco semplice: basta infatti confrontare le cerniere dei vari esemplari e assegnarle al relativo sottogenere che contiene solo una o due specie. Le cerniere sono molto dissimili quindi è ancora più facile ottenere la classificazione corretta. Le specie presenti sono:

- Donax (Paradonax) transversa

- Donax (Paradonax) transversa var. gibbosula, varietà della precedente

- Donax (Paradonax) sallomacensis

- Donax (Chion) affinis.


Donax (Chion) affinis, Miocene dell'Aquitania
Donax (Chion) affinis, Miocene dell'Aquitania

Donax (Chion) affinis

 

Questa Donax ha un aspetto e una cerniera inconfondibili; si divide benissimo dalle altre due specie del Miocene francese. Il guscio è molto spesso e solido e la taglia è medio-grande: il mio esemplare misura 28 mm (diametro antero-posteriore), mentre sull'atlante sono riportati ben 43 mm. La forma è trigonale, trasversa, fortemente inequilaterale ma equivalve. Ha un alto rapporto altezza/larghezza rispetto alle altre specie del genere, con altezza intesa come lunghezza umbo-ventrale. Il lato posteriore è molto corto rispetto a quello anteriore, scende dall'umbone verso il ventre in modo pressochè rettilineo tranne in corrispondenza della grossa fossetta P1 che ne deforma l'andamento. Il lato posteriore si raccorda al lato ventrale con un angolo abbastanza pronunciato, donandogli un aspetto tronco; la linea ventrale è ricurva, raccordata con il lato anteriore molto dolcemente formando metà circonferenza: quando finisce il raccordo il profilo procede in modo rettilineo verso l'umbone, generando un lato cardinale molto dritto e regolare. L'umbone è più grande e importante rispetto a quello delle altre specie, e ospita una cerniera altrettanto massiccia che permette la distinzione a colpo d'occhio di questa specie dalle altre, totalmente dissimili. L'interno della valva è dentellato nel lato ventrale e parte dei laterali, la linea palleale è molto distante dal bordo. La superficie esterna è liscia ma si notano molto bene le coste che insistono sotto la superficie: questa caratteristica si nota molto nell'esemplare in foto che è decorticato. Abbastanza gibbosa e convessa.

Grazie alla sua particolare forma, la grande dimensione e soprattutto alla cerniera, questa specie non può confondersi con nessun'altra di questo periodo e zona.

Segnalata nel Burdigaliano e nell'Aquitaniano.


Donax (Paradonax) transversa, Miocene dell'Aquitania
Donax (Paradonax) transversa, Miocene dell'Aquitania

Donax (Paradonax) transversa

 

Sul web ci sono alcuni esemplari di Donax mioceniche etichettati, secondo me, erroneamente come Donax transversa: ad esempio qui (LINK) è rappresentato un esemplare che è palesemente una Donax affinis, con la sua forma tipica e quella fossetta P1 così sporgente. Non voglio screditare nessuno ma solo fare più chiarezza e risolvere eventuali confusioni, quindi attenzioni alle fonti del web.

Questa conchiglia ha un guscio abbastanza fragile e di piccole dimensioni (sul'atlante 18 mm di lunghezza, i miei esemplari raggiungono a malapena il centimetro, alcuni sono lunghi solo 4 mm); la forma è allungata e compressa umbo-ventralmente, poco gibbosa. Il profilo è rettilineo o quasi sul bordo cardinale davanti all'umbone (davanti = zona anteriore = nel lobo più lungo) e arriva alla zona laterale anteriore raccordandosi dolcemente e formando un ellisse; il lato si unisce al bordo ventrale con una curva anche qui molto dolce, continua e regolare: il ventre non è rettilineo ma leggermente incurvato (carattere che permette la distinzione da Donax sallomacensis, che ha il bordo ventrale più rettilineo). Il lato posteriore non è tronco ma raccordato al bordo palleale con un angolo ben visibile ma dolce; procede poi con un tratto leggermente curvo fino al lato cardinale, che è arcuato fino all'umbone. Il bordo interno della valva è anche qui finemente dentellato. L'umbone è piccolo e compresso e ospita una cerniera altrettanto piccola e molto allungata, che occupa buona parte del bordo ventrale: la descrizione dettagliata è inutile dato che è estremamente dissimile dalla specie Donax affinis mentre è identica a quella di Donax sallomacensis, infatti l'osservazione delle immagini è più che sufficiente per rendersi conto della similitudine.

La zona esterna è poco gibbosa, liscia ma interessata da coste radiali che corrono sotto la superficie e che, con l'aiuto di una lente, è possibile scorgere in trasparenza: quest'altro carattere è molto importante per la distinzione dalla simile Donax sallomacensis che è invece interamente liscia. Un'altra struttura presente sull'esterno della valva di Donax transversa è una carena in prossimità del lato posteriore (anale), separata dal resto del dorso da un angolo non molto ben definito; su questa carena insistono piccole linee concentriche.

La differenza con la sottospecie Donax transversa var. gibbosula è che quest'ultima, come dice il nome, appare più gibbosa, ha il lato posteriore più convesso, sovente privato delle lamelle concentriche, e per il bordo palleale sinuoso.

Questa specie è segnalata nel Burdigaliano, Serravalliano e Aquitaniano.