Famiglia AMPULLINIDAE


Riconoscere le conchiglie della famiglia Ampullinidae

 

La famiglia Ampullinidae comprende conchiglie simili a quelle dei Naticidae o delle Babyloniidae ma generalmente più grandi, compatte e con suture più profonde e angolose, oltre che a una bocca larga. Le specie di questa famiglia sono erbivore e abitano le acque profonde1.

Questa famiglia comprende una sola specie tutt'ora esistente, Cernina fluctuata2, vivente nelle Filippine3; tutte le altre risultano estinte, vissute dal Triassico fino al Pliocene1Nel Miocene francese sembrano relativamente comuni, con esemplari molto grandi (anche di 6 cm di altezza): per ora ho identificato i generi Ampullospira e Ampullina.

Questa interessante pubblicazione (LINK) mostra esemplari fossili di Ampullinidae, tra cui le due specie qui descritte, in cui si è conservata molto bene la colorazione.

La descrizione di questa famiglia si trova in "Actes de la societèe lineenne" vol. 70.


Apullina crassatina, Miocene dell'Aquitania
Apullina crassatina, Miocene dell'Aquitania

Ampullina crassatina

DESCRIZIONE: Questo grosso gasteropode assomiglia alle conchiglie del genere Cochlis; come loro presenta l'ultimo giro enorme, con una grande e ampia bocca a forma di "D" inclinata di 60° rispetto l'orizzontale, un callo columellare molto pronunciato e un ombelico allungato e stirato. E' composta da 5-6 giri più la protoconca, ma quest'ultima nei miei esemplari è purtroppo rovinata e non è apprezzabile; tuttavia non serve la sua analisi per la determinazione di questa specie.

La decorazione è limitata a finissime linee spirali molto fitte, che si concatenano alle linee di accrescimento trasversali che verso la bocca diventano molto evidenti e danno un aspetto massiccio e robusto a tutto il nicchio.

La dimensione varia, nei miei esemplari, da circa 2 cm ad oltre 6 cm; inoltre l'esemplare di 6 cm è rotto (prima foto della galleria) quindi ha raggiunto sicuramente dimensioni maggiori.

 

AMBIENTE DI VITA: faceva parte dell'epifauna (animali che vivono a stretto contatto col fondo marino, quindi sessili); era erbivoro e si nutriva di alghe "pascolando" sul substrato. Abitava acque profonde.

 

PERIODO E GIACIMENTI: Segnalata1 nell'Oligocene di molti stati europei come Ungheria, Bulgaria, Francia e di stati extraeuropei come India e Pakistan; Eocene italiano (Possagno, TV) e Paleocene-Eocene turco. Attualmente è estinta.

 

RARITÀ': Sembrerebbe essere abbastanza comune nel Miocene aquitano: molti siti che ne parlano presentano questa specie tra le checklist.

 

SINONIMI/NOMI PRECEDENTI: Ampullinopsis crassatina, Globularia crassatina, Megatylotus crassatina, Natica crassatinaInoltre alcuni di questi molluschi (come l'esemplare in immagine principale) mi sono stati venduti con il nome di Cromium angustata: non ho trovato nessun riferimento a questo nome nel testo consultato, inoltre il genere stesso non è catalogato su WoRMS; penso sia quindi un nome inesistente che si riferisce a questa specie. Sul web è spesso indicata col nome di Ampullinopsis crassatina.

 

ALTRO: Non ho trovato corrispondenza per questa specie nei testi di "Actes de la societèe linneenne", anche se nel volume 70 è descritta questa famiglia e c'è un riferimento a un taxa indicato come "section" (classificazione al di sotto del sottogenere) chiamato Megatylotus in cui è inclusa questa Natica crassatina (che non è altro che la specie qui descritta): non c'è la descrizione della specie ma solo di questo taxa. Questo sotto-sottogenere si distingue dalle "Ampullina sensu stricto" per le grandi dimensioni e alcune strutture della columella che sinceramente non ho ben afferrato data la difficoltà di traduzione (molti termini tradotti non hanno un significato logico); la cosa più interessante però consiste nell'affermazione che questo taxa nel Miocene aquitano non esiste, e gli esemplari conosciuti provengono esclusivamente dall'Oligocene degli Stati Uniti e dalle indie olandesi (Indonesia); e dire che dalle informazioni abbastanza esaurienti trovate sul web questa specie sembra relativamente frequente e comune nel Miocene francese, e comunque ci sono specie ben meno frequenti descritte comunque su questi volumi. Per me questo rimane un mistero.


Ampullospira eburnoides, Miocene dell'Aquitania
Ampullospira eburnoides, Miocene dell'Aquitania

Ampullospira eburnoides

DESCRIZIONE: Ampullospira eburnoides è molto diversa dalla A. crassatina: innanzitutto per le dimensioni molto minori, che non superano i 40 mm (i miei esemplari non si superano i 20 mm) e anche per la forma, più slanciata, e dallo spessore minore della conchiglia che ha un aspetto molto più delicato e fragile. Ha una forma slanciata composta da 5-8 giri, convessi e ben arrotondati, dapprima stretti e mano a mano sempre più larghi fino ad arrivare all'ultimo che occupa circa tre quarti o più della lunghezza totale. La caratteristica che ritengo più importante per il riconoscimento, oltre alla forma generale, è la scanalatura (solco di sutura "canaliculato") che corre tra un giro e l'altro, che è molto profonda e separa bene la spalla di un giro da quello successivo. La bocca è a forma di "D" leggermente distorta, occupante circa metà della lunghezza, allungata e a forma di orecchia, abbastanza simile a quella della congenere. L'ombelico è assente, coperto dalla callosità columellare ben liscia ed estesa. La costolatura è assente, il mollusco è liscio e dall'aspetto lucido, ovviamente in caso di perfetta conservazione (vedi il primo esemplare della galleria che appare poroso e opaco); tuttavia sono presenti fittissime linee di accrescimento visibili ma levigate a tal punto da non essere notate al tatto, queste linee non sono verticali bensì oblique e prosocline (inclinate da sinistra verso destra partendo dall'alto).

 

AMBIENTE DI VITA: Come A. crassatina, questa specie viveva sul fondo brucando alghe.

 

PERIODO E GIACIMENTI: Non ho informazioni riguardo la sua distribuzione cronologica e geografica; so solo che è segnalata nel Miocene francese (regione di Bordeaux e Aquitania, soprattutto Saint Martin d'Oney da molte fonti web). Sull'atlante di riferimento è segnalata come tipica del Burdigaliano e dell'Aquitaniano.

 

RARITA': Nessuna informazione certa nemmeno riguardo la frequenza, ma dal gran numero di shop online che vendono esemplari di questa specie, penso sia relativamente comune nei suoi giacimenti.

 

SINONIMI/NOMI PRECEDENTI: Pachycrommium eburnoides, Natica eburnoides.

 

POSSIBILI CONFUSIONI: Potrebbe risultare simile ad altre conchiglie come quelle della famiglia Nassariidae e Babyloniidae; anche alcune Naticidae dalla spira molto alta potrebbero confondersi. Un mollusco molto simile è Babylonia spirata che si differenzia per lo spessore maggiore del guscio e per la forma più tozza (dalle foto); in effetti queste due specie sembrerebbero appartenere alla stessa famiglia, o magari sono imparentate. La Babylonia spirata è segnalata anche essa nel Miocene (Indonesia e Pakistan), oltre che nel Pliocene e Pleistocene1. Riguardo i Nassariidae, potrebbe cadere in confusione con specie tozze e lisce come Nassarius mutabilis, ma la forma inconfondibile di quest'ultimo ne permette la distinzione. Le Naticidae dalla spira alta (come alcune Cochlis plioceniche) possono essere escluse agevolmente grazie all'assenza del solco suturale.

 

ALTRO: Nessuna informazione in particolare.