Famiglia CYPRAEIDAE


Riconoscere le conchiglie della famiglia Cypraeidae

 

Questi bellissimi e particolari molluschi sono caratterizzati da un ultimo giro che ricopre completamente tutti gli altri, formando un'ampia area liscia, bombata e uniforme: il dorso. La bocca risiede nel lato opposto, quello appiattito, a contatto col substrato sul quale questi animali strisciano: percorre tutta la lunghezza della conchiglia e la sua forma e la sua dentatura sono caratteri diagnostici essenziali per assegnare la specie. La bocca termina ai lati con due strutture sifonali, la anteriore e la posteriore, anche loro utili nella determinazione.

Oggi la famiglia conta poco meno di 200 specie1, distribuite nei mari tropicali in fondali bassi ricchi di biodiversità: infatti le cipree prediligono le coste con barriere coralline, ricche di spugne e alghe, nelle quali di giorno trovano riparo negli anfratti mentre di notte escono in cerca di cibo, rappresentato maggiormente da spugne (dieta spongifera) o da alghe e antozoi, variabile da specie a specie. Le cipree abitano anche il nostro Mediterraneo (generi Luria, Naria e Zonaria principalmente). Per informazioni approfondite su habitat, dieta, riproduzione e ciclo vitale visita la pagina Wikipedia (LINK)

Le Cypraeidae sono molto conosciute per i loro gusci di colori e dimensioni diverse che sono molto lisci e lucidi, somiglianti a porcellana o madreperla; si trovano spesso nei classici mercatini magari trasformate in soprammobili o pezzi di artigianato. La specie più conosciuta è secondo me Cypraea tigris, venduta in qualsiasi negozio di souvenir, decorata o intagliata in innumerevoli modi. Alcune specie di questa famiglia (come Monetaria moneta, nome azzeccatissimo) sono state usate come moneta di scambio da popolazioni indigene.

Nel Miocene francese abbiamo varie specie di cipree, tutte molto simili a un primo sguardo. Io ho personalmente le divido in vari gruppi per facilitare l'identificazione, gruppi ovviamente informali che nulla vogliono dire sul collegamento tra le varie specie ma che sono utili a distinguerle grossolanamente a colpo d'occhio: quelle con il labbro molto discostato dall'asse (Cypraea ovulina, Cypraea neuvillei), quelle col labbro più rettilineo o poco sinuoso (Cypraea polysarca, Cypraea sublynchoides) o con il labbro sinuoso (Cypraea leporina, Cypraea subovum); altre hanno una forma caratteristica, molto allungata oppure bombata al centro (Cypraea pinguis, Cypraea brocchii). Una volta individuato il "gruppo" (magari anche due) di appartenenza, si vanno a verificare i caratteri necessari alla classificazione che sono: numero di denti nel labbro (la parte destra guardando il ventre della conchiglia con l'apice in alto), profilo (allungato, stretto in un lato, ovoide), forma e andamento dell'apertura (più aperta posteriormente, se presenta tratti eterogenei rettilinei o sinuosi) e, per essere sicuri, le dimensioni e tutte le altre informazioni che si trovano nelle descrizioni. Le Cypraeidae del Miocene francese si trovano raccolte nel volume 74 (descrizioni) e nel 75 (raffigurazioni) di "Actes de la societèe linneenne"


Cypraea leporina, Miocene dell'Aquitania
Cypraea leporina, Miocene dell'Aquitania

Cypraea leporina

 

Inserisco Cypraea leporina nel "gruppo" di specie che possiedono un labbro sinuoso. Questa conchiglia è di dimensioni medio-grandi: il mio esemplare misura 42 mm di lunghezza per 22 di larghezza e purtroppo non essendo completa non conosco l'altezza ne come sia fatta sul lato dorsale. La forma complessiva è ben ovale, la massima larghezza non si ha nel punto mediano ma leggermente più vicino all'apice, mentre è più ristretta verso la parte terminale; il guscio è ben spesso e solido. L'apertura è, come detto prima, sinuosa su tutta la lunghezza e non segue la linea dell'asse: vicino all'apice il labbro e il bordo della columella formano parallelamente una dolce curvatura mentre vicino alla base (intesa come parte contrapposta all'apice) il bordo columellare resta pressochè rettilineo al contrario del labbro, che si allontana e si allarga, formando un'area nella quale l'apertura risulta più ampia. I denti (più precisamente pliche) sulla columella sono, in questa specie, 25; quelli vicini all'apice sono molto confusi ma contabili e sono attraversati da un solco mediano che li affievolisce ulteriormente. I denti del labbro sono invece 28, ben marcati: vicino all'apice sono più stretti mentre vicino alla base sono più allungati e un po meno marcati. L'apertura sifonale anteriore è ben delineata da bordi paralleli e finisce con un raccordo circolare molto morbido; quella posteriore è più storta e finisce troncata. Un altro carattere da menzionare è la grande fossetta a forma di cucchiaio presente vicino all'estremità inferiore, là dove il labbro si allontana dalla columella: questa fossa è molto ampia e guardando all'interno dell'apertura si notano due grandi denti molto morbidi e arrotondati. Questo carattere, a quanto pare, permette di distinguere questa specie dalla simile Cypraea sublynchoides.

Le specie con cui si può confondere Cypraea leporina sono, a mio parere:

- Cypraea sublynchoides, che si distingue per l'apertura più rettilinea e la columella meno bombata; purtroppo il conteggio dei denti non ci viene in aiuto, dato che sono 25 i columellari e 28-30 quelli del labbro. Tuttavia in questa specie è molto minore l'entità della fossetta in prossimità della parte posteriore (base), inoltre essa non presenta denti essendo completamente liscia, al contrario della specie qui descritta in cui i denti columellari continuano ad insistere.

- Cypraea subovum: basta contare i denti, che sono 18-20 i columellari e 22-24 quelli del labbro.

- Cypraea orbignyana: anche qui contando i denti si noterà che sono 16-18 sulla columella e 22 sul labbro.

Cypraea leporina è segnalata nel Burdigaliano e nell'Aquitaniano.