Phylum ECHINODERMATA


Riconoscere i fossili degli Echinodermi

 

Gli Echinodermi rappresentano un phylum eterogeneo che comprende ricci di mare, stelle di mare, oloturie, ofiure e crinoidi. Sono organismi unicamente acquatici ritrovabili nei mari e negli oceani di tutto il mondo; oggi si conoscono circa 6000 specie viventi1. I tratti che caratterizzano gli animali di questo phylum sono la simmetria bilaterale principale (negli esemplari adulti appare di solito anche una simmetria radiale secondaria) e il corpo ricoperto da piastre calcaree, di diverso tipo a seconda delle varie classi e ordini. Allo stato fossile sono relativamente comuni i rappresentanti della classe Echinoidea (ricci di mare): di loro si ritrovano le teche spesso complete e a volte comprensive di spine. Le altre classi a livello fossilifero sono molto rare da rinvenire: a pare i crinoidi, che in alcuni affioramenti mesozoici sono molto abbondanti, è molto raro trovare fossili di oloturie, ofiure o stelle di mare. Di queste ultime è possibile ritrovare i minuscoli scleriti (microspine disperse nel corpo, l'omologo delle teche dei ricci), lunghi da centesimi di millimetro al millimetro, utili per la sistematica. Delle ofiure è possibile invece trovare esemplari completi, anche molto belli, soprattutto nei calcari dell'era primaria o secondaria che presentano fossili molto ben conservati.

Indico ora qualche link molto utile per esplorare il mondo degli echinodermi:

- Utilissimo sito contenente le chiavi di identificazione per gli Echinoidea (LINK)

- Altro sito riguardante i ricci di mare fossili (LINK)

- Utilissimo documento che illustra caratteristiche morfologiche e gruppi estinti di Echinodermi (LINK)

In questa pagina illustro gli Echinoidea del Miocene francese; non possedendo ancora pubblicazioni che descrivono questi esemplari, mi sono limitato a indicare il nome con il quale mi sono stati venduti; ho controllato però le caratteristiche dei generi tramite il sito linkato sopra che espone la loro chiave di identificazione.

Le descrizioni che riporto negli esemplari in questa pagina sono generalizzate al proprio genere e sono prese dal sito del Natural History Museum che ho linkato sopra; non ho fatto altro che tradurre e trascrivere le informazioni dal sito in questione. Le descrizioni contengono terminologie specifiche che a volte non sono nemmeno riuscito a tradurre (come "pore-pairs", letteralmente pori appaiati, o "bourrelets", perline in francese) delle quali però ho aggiunto link sempre alla stessa fonte che contiene un chiarissimo e utile glossario.


Echinolampas richardii, Miocene dell'Aquitania
Echinolampas richardii, Miocene dell'Aquitania

Echinolampas richardii

 

Questo riccio di mare miocenico fa parte del gruppo dei ricci irregolari (più precisamente, secondo WoRMS, infraclasse), come si vede bene dalla conformazione del guscio. Purtroppo questi tre esemplari mostrano unicamente la parte ventrale (superficie orale, detta aborale), oltretutto molto danneggiata. Mi sono stati venduti con questo nome, e per ora sono sicuro soltanto del genere dato che corrisponde perfettamente alla chiave di classificazione indicata su questo sito molto attendibile (LINK). Traduco qui sotto quello che è riportato in questa fonte.

Il genere Echinolampas comprende specie dal testo di dimensioni medie, dal profilo subcircolare o subovato, a forma di cupola, dalla parte aborale (quella della bocca, ventrale) appiattita. Disco apicale subcentrale o anteriore, monobasale, con quattro gonopori (fori presenti sulla piastra apicale1). Petali ben sviluppati, diritti o piegati e aperti sulla parte terminale. "Pore-pairs" (i fori appaiati che formano i petali) piccoli, subconiugati, disposti con un angolo variabile rispetto alla perpendicolare all'asse del petalo. Le due colonne di pore-pairs formanti un petalo hanno lunghezze diverse. Peristoma (apertura orale) subcentrale, pentagonale, trasverso, più ampio che alto. Periprocto (foro anale) inframarginale e trasverso. Fillòdi (vedi qui LINK) corti ma generalmente fortemente sviluppati, a pori singoli, disposti in due o tre serie in ogni mezzo ambulacro, oltre ad altri pori sparsi in mezzo a questi. "Bourrelet" (vedi qui LINK) scarsamente sviluppati, pori boccali presenti, tubercoli nelle stesse posizioni sia nella zona adorale che nella adapicale.